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Jakob Jud, Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, Zofingen, Ringier, 1928-1940.

Jakob Jud (1882-1952)

Scheda a cura di Katja Koutsogiannakis e Philip Pika

Jakob Jud nacque a Wängi (Thurgau) da una famiglia proveniente da Zumikon (Zurigo). Frequentò il liceo a Winterthur e nel 1900 iniziò gli studi universitari in lingue romanze a Zurigo, sotto la guida di Heinrich Morf ed Ernest Bovet, dove nel 1906 conseguì il titolo di dottore. Non era allora il solo impegno universitario ad assorbire le sue energie: per mantenersi agli studi aveva accettato incarichi di insegnamento per il francese a Zurigo e in Engadina. Fu in questo periodo che si confrontò con il romancio, lingua parlata nella regione dei Grigioni. Più tardi, durante soggiorni universitari trascorsi a Parigi e a Firenze, poté approfondire i propri studi linguistici e letterari. Grande influenza sulla sua successiva attività di ricerca la esercitarono i professori Jules Guilliéron, autore dello Atlas linguistique de la France, Joseph Bédier e Mario Roques.

Dal 1906, per un periodo di diciassette anni, insegnò francese ed italiano in un liceo zurighese, incarico che mantenne anche quando, nel 1908, prese inizio la sua attività accademica presso l’Università di Zurigo. L’ordinariato gli venne attribuito ventitré anni più tardi. Ricoprirà la cattedra d’italianistica fino al 1950. Già dal 1914 membro della commissione filologica del Dicziunari rumantsch grischun, nel 1932 ne divenne presidente; negli stessi anni ricopriva la carica di presidente della commissione del Vocabolario della Svizzera italiana.

Nel 1936, con il collega Arnold Steiger, fondò la «Vox romanica», rivista di romanistica, che si proponeva allora come scopo principale quello di informare sullo stato della ricerca dell’istituto di italiano in Svizzera. Tale rivista godette di grande fama e stima a livello nazionale e internazionale. Il prestigio dello studioso trova conferma negli Scritti in Onore di Jakob Jud (Festschrift), pubblicati in occasione del suo sessantesimo compleanno.

La morte sopraggiunse nel 1952, durante una gita al Rütli, alla quale partecipavano oltre ad amici a lui cari anche alcuni dei suoi ex-allievi.

Alcune delle sue opere

L’opera più importante di Jud è lo Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz del 1928 che scrisse in collaborazione con Karl Jaberg. Questa opera, influenzata dall’Atlas linguistique de la France di Jules Guilliéron, costituì un modello metodologico imprescindibile per tutti gli studi successivi.
Nel 1907 scrisse la dissertazione dal titolo Nel 1907 scrisse la dissertazione dal titolo Recherches sur la genèse et la diffusion des accusatifs en –ain et en-on.
Del 1911è la prima ricerca sugli elementi alpino-romanciDel 1911è la prima ricerca sugli elementi alpino-romanci Dalla storia delle parole lombardo-ladine. Nel 1913 pubblicò lo studio Probleme der altromanischen Sprachgeographie, che gli procurò una fama internazionale.
Vanno ricordate inoltre le molte ricerche etimologiche e storico-linguistiche pubblicate in diverse riviste specialistiche. Vanno ricordate inoltre le molte ricerche etimologiche e storico-linguistiche pubblicate in diverse riviste specialistiche.

Hanno detto di lui…

Durch die Fülle seines Wissens, durch die unvergleichliche Sorgfalt und Gewissenhaftigkeit, mit der er seinen Unterricht jeweils vorbereitete und durchführte, wird der Lehrer Jakob Jud seinen Schülern unvergesslich bleiben.
Grazie alla vastità della sua sapienza, alla sua ineguagliabile precisione e alla coscienziosità, con cui preparava e teneva le lezioni, l’insegnante Jakob Jud rimarrà indimenticabile per suoi studenti.

Seine menschliche Wärme strahlte auf jeden einzelnen der ihm anvertrauten jungen Generation aus.
Il suo calore umano si irradiava in ogni giovane generazione che gli venne affidata.Il suo calore umano si irradiava in ogni giovane generazione che gli venne affidata.

Seine absolute Integrität begleitet sie mahnend, fordernd, anfeuernd und tröstend nach Abschluss der Studienzeit auf dem Wege des Lebens.
La sua assoluta integrità accompagnava gli studenti ammonendoli, incitandoli, stimolandoli e consolandoli anche dopo la laurea, nel corso della loro vita.